domenica 15 maggio 2011

Compravendita di preferenze: biglietti per Napoli-Inter o 25 euro per un voto



NAPOLI - Un «porta a porta» capillare. Asfissiante. Una corsa all’accaparramento dell’ultima preferenza, condita con le poco salubri spezie tipiche del voto di scambio. Che l’allarme fosse nell’aria, lo si sapeva: se ne erano accorte la Prefettura, la Procura di Napoli e soprattutto gli investigatori messi su strada a drizzare le antenne per fiutare l’aria alla vigilia delle amministrative per il rinnovo del Consiglio comunale e delle dieci municipalità del capoluogo campano. Ma che i galoppini della peggiore espressione di una politica mercanteggiata sul marciapiedi scegliessero la formula della corsa all’ultimo voto e dei «saldi», questa proprio non si era mai vista.

Invece è andata così. Ieri mattina si è aperta la corsa al voto di scambio «last minute». Unica offerta: 25 euro in cambio del voto. Prendere o lasciare. E in tanti hanno preso. È solo l’ultimo atto di una campagna elettorale bollente e dai risvolti penalmente rilevanti, sui quali sono in corso le verifiche dei pubblici ministeri dell’ufficio inquirente guidato da Giovandomenico Lepore. Più che una corsa agli indecisi, quella andata in scena ieri in almeno tre quartieri della città di Napoli è stata la conferma che - nonostante tutti gli sforzi tesi a garantire la regolarità della formazione del consenso politico ed elettorale - quella appena archiviata è stata una campagna elettorale venata da numerosi sospetti e da troppi veleni.

Galoppini in azione, dunque, scatenati come non mai da Secondigliano alle Case nuove, dal Pallonetto di santa Lucia al Rione Traiano e a Fuorigrotta. Seguendo sempre l’identico copione i procacciatori del voto comprato hanno bussato alle porte di edifici popolari, e dei bassi del centro cittadino, impugnando con una mano il fac-simile del candidato di riferimento e con l’altra mazzette di banconote. Colpo a scendere, e dai 50 o 100 euro delle prime settimane di campagna elettorale si è scesi ai 25 euro.

Risalire alla presunta «catena di comando», e cioè ai mandanti del voto acquistato last minute, sarà l’ultimo banco di prova al quale sono chiamati gli uomini della Digos della Questura di Napoli, diretta da Luigi Merolla, come dei militari dell’Arma del comando provinciale al cui vertice siede il colonnello Mario Cinque. Denunce zero. Solo segnalazioni, ma tutte precise e situate. Il fenomeno è difficile da intercettare, perché la trattativa - come sempre avviene in questi casi - si svolge all’interno delle abitazioni, al riparo da occhi e orecchie indiscreti. Sta di fatto che qualcuno è riuscito, con questa formula del voto acquistato in offerta speciale all’ultimo giorno, a superare persino le imprese del vituperato Achille Lauro, passato alla storia per le scarpe spaiate che venivano offerte prima e dopo il voto ai suoi elettori.

Ieri pomeriggio, intanto, il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli ha visitato alcuni seggi elettorali. In particolare, quello dell’Istituto d’Arte «Palizzi» che si trova piazzetta Salazar della scuola «Francesco Barracca». I Verdi denunciano anche il caso di voti comprati in cambio di pacchi alimentari e addirittura di biglietti omaggio per le partite del Napoli. «Chiediamo alla Questura e alla Dia - dichiara Bonelli - di attivarsi immediatamente per verificare la compravendita di voti attraverso la distribuzione di pacchi di alimentari abbinati a 50 euro e addirittura biglietti per le partite del Napoli. In alcuni seggi come quelli del Pallonetto di Santa Lucia o ai Quartieri Spagnoli, o a Scampia e Secondigliano si stanno investendo centinaia di migliaia di euro per accaparrarsi i voti».

Domenica 15 Maggio 2011 - 13:28    Ultimo aggiornamento: 15:46

di Giuseppe Crimaldi - Il Mattino.it

mercoledì 11 maggio 2011

Celentano: “Io sto con Pisapia ma il futuro è 5 Stelle”

Il cantante: "L'avvocato ci può traghettare verso il miracolo di sconfiggere anche il governo nazionale". "Per il vero cambiamento dico Calise". Adriano lancia un appello: "Basta scempi sull'ambiente, con le schede elettorali la rivoluzione è possibile".

Ci siamo, ragazzi! Fra quattro giorni si vota per le amministrative e finalmente sapremo cosa c’è dentro l’UOVO dei milanesi. Qualcosa mi dice che la SORPRESA sarà grande. Per due motivi. Se vince Pisapia, sarà grande perché finalmente le cose cambierebbero e ciò significherebbe una tremenda sconfitta per il governo e non soltanto per ciò che riguarda la città di Milano, ma addirittura su scala nazionale, con lampi di gioia sprigionati dall’intera Europa. Se invece vince la Moratti, la sorpresa sarà ancora più grande perché le cose non cambieranno e allora sarà un disastro per noi italiani. Chi non ce la fa a tirare alla fine del mese dovrà andare in Svizzera per un bicchier d’acqua, poiché in Italia l’ACQUA non sarà più un bene comune.

Costruiranno nuove centrali NUCLEARI e presto la RADIOATTIVITA’ sarà sulle nostre tavole (Leggi l’appello sul referendum di Adriano Celentano). Tremonti, che bisognerebbe licenziare in TRONCO, ma ancora meglio sarebbe sul TRONCO, vuole regalare le spiagge agli imprenditori per la costruzione di stabilimenti balneari a cinque metri dal mare.
Ora, chiunque abbia un minimo di buon gusto può immaginare quale stravolgimento subirebbe il mare delle nostre coste. Nel giro di pochi mesi, sarebbe travolto da uno TSUNAMI di CEMENTO che, a differenza di quello NATURALE, non si placherebbe mai più.

E comunque anche per coloro il cui immaginario fosse momentaneamente ridotto a zero (può capitare), esiste, già pronta, una serie di orrende costruzioni, verificabili quindi dal vero, da cui è possibile misurare la portata che avrebbe la SVENTURA italiana, qualora fosse approvata la proposta di Tremonti. Per cui, prima di andare a votare, è consigliabile fare quattro passi alle Varesine di Milano, dove lo sfacelo, tutt’ora in atto, ha OSCURATO una buona parte di cielo. E ancora non è finita. Il BUIO seminato dai grattacieli firmato Moratti-Formigoni continuerà imperterrito la sua avanzata.

Cari milanesi, credo sia arrivato il momento di cambiare le cose. È chiaro che, votando Pisapia si cambia. Non so fino a che punto, però si cambia e questa è già una grande notizia, essendo lui il migliore e quindi il più credibile fra i rappresentanti dei vari partiti…

Ma, se davvero volete dare una svolta a questa nostra Milano così tanto amata da Leonardo da Vinci, dovete farlo in modo che il CAMBIAMENTO sia RADICALE. Non esiste altro momento più opportuno per riaccendere nel vostro cuore quella luce di entusiasmo che i PALAZZINARI CORROTTI hanno spento senza alcuna pietà. Ma, per farlo, bisogna avere il coraggio di imboccare la strada dell’incertezza: solo lei ci può dare quel NUOVO da cui nasce la speranza di un mondo migliore lontano da ogni logica di partito. E questa speranza è sotto gli occhi di tutti: si chiama Mattia Calise, 20 anni, tre esami alla laurea in Scienze politiche, giovane e forte, membro del movimento Cinque Stelle. Per ora la sua candidatura a Sindaco di Milano vale solo il 5 per cento, ma è proprio in questo 5 per cento che si nasconde la Milano del futuro. Un movimento, quello delle Cinque Stelle, la cui avanzata, lenta ma inesorabile, sta svegliando le coscienze in gran parte d’Italia. A Bologna, in un anno e mezzo, è salito dallo 0,7 al 12 per cento dei consensi.

Mi rendo conto però che ciò che vi sto chiedendo certo non è una piccola cosa. Si tratterebbe di un vero e proprio miracolo politico che tuttavia solo voi milanesi avreste il coraggio di fare. Perché voi siete i milanesi delle “Cinque Giornate” di Milano. Allora fu necessaria la forza, per liberarci dal dominio austriaco, ma oggi basterebbe scrivere una semplice crocetta sulla casella giusta del foglio elettorale e la rivoluzione è fatta.
Ma forse anche per questo non siete ancora pronti e io non vi biasimo. Probabilmente quello delle Cinque Stelle, per come siete stati maltrattati fino adesso, è un salto troppo grande anche per voi milanesi. Un salto che tuttavia, ora come ora, è raggiungibile solo attraverso Pisapia. Mi sbaglierò, ma è lui l’uomo giusto. L’uomo di transizione. Colui che ci traghetterà verso quel CAMBIAMENTO RADICALE che è sì nell’animo delle cinque STELLE, ma credo anche nel CUORE di Pisapia.

da Il Fatto Quotidiano dell’11 maggio 2011